Il FAI presenta a Villa Necchi Campiglio, dal 15 maggio al 12 ottobre 2025, una mostra dedicata a Ghitta Carell (1899-1972), fotografa ritrattista che nell’Italia tra le due guerre fu la più celebre e richiesta.
Davanti al suo obiettivo posarono i massimi protagonisti dell’epoca: dall’aristocrazia all’alta società, dal mondo della politica a quello della cultura, e perfino della Chiesa, in Italia e oltre i confini. I suoi scatti nitidi, intensi ed eleganti, dallo stile inconfondibile, capace di fondere classicismo e modernità in un’estetica nuova e seducente, e di infondere bellezza, carattere, prestigio, e un sofisticato glamour, in ogni ritratto, costituiscono una galleria affascinante che attraverso volti, sguardi, pose, abiti e accessori, firme e dediche, ripercorre la storia e la cultura del Novecento.
Curata da Roberto Dulio, l’esposizione raccoglie più di cento opere, tra fotografie vintage, lettere, cartoline, libri, documenti d’archivio e l’attrezzatura fotografica, esposta per la prima volta in una mostra.
Tra le fotografie esposte alcuni ritratti sono legati al luogo, Villa Necchi, come quello dell’architetto Piero Portaluppi, autore del progetto della Villa, e delle due sorelle Necchi, Nedda e Gigina, che ne furono proprietarie, e la donarono al FAI; anche Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI, compare giovane a fianco della madre in un ritratto.
Ed è proprio dalla presenza di questi ritratti familiari che nasce l’idea della mostra a Villa Necchi, con un progetto di allestimento che presenta un display museale nello spazio dedicato alle mostre e dispone poi altre fotografie negli ambienti della casa, sugli arredi, con le loro cornici originali, come fossero state collocate lì dagli stessi proprietari. Villa Necchi, del resto, non è un museo, ma una casa, e mostre come questa sono pensate dal FAI proprio per valorizzarne l’identità e l’atmosfera speciali, e per raccontare da un altro punto di vista lo spaccato di vita, di società e di cultura del Novecento che questo luogo di per sé testimonia ed esprime.
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